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Grelina: l’ormone della fame

La grelina è un ormone prodotto nello stomaco vuoto che regola l’equilibrio energetico, inviando al cervello informazioni utili a controllare la fame, l’umore, la sete e diverse funzioni del corpo. È una proteina composta da 28 amminoacidi, ed oltre che nello stomaco viene prodotta anche da alcune cellule del pancreas, del duodeno, dei polmoni, dei reni e della placenta.

Quando attiva il suo recettore, la grelina spinge ad assumere più cibo e ad immagazzinare grasso extra, stimolando anche la secrezione di acido gastrico e lo svuotamento dello stomaco.

Possiede funzioni uniche nella regolazione dell’omeostasi energetica, inclusa la capacità di comunicare lo stato nutrizionale periferico con l’ipotalamo ed eseguire la compensazione energetica. 

Influenza inoltre il ciclo sonno/veglia, l’apprendimento e la memoria, la sensazione del gusto, la ricerca della ricompensa (si pensa che alti livelli di questo ormone spingano all’abuso di cibo e alcol) e alcune funzioni neurologiche superiori.

I livelli di grelina variano durante il giorno e dipendono per lo più dall’assunzione di cibo: aumentano quando siamo a stomaco vuoto e diminuiscono quando ci saziamo. Non a caso chi segue un regime dietetico tende ad avere livelli di grelina più alti, e per questo è difficile resistere alle tentazioni.

Scoperta

La storia della ricerca sulla grelina si estende per più di 40 anni.

I primi studi sulla grelina hanno evidenziato la sua capacità di stimolare il rilascio del GH attraverso l’attivazione del recettore dei GH-segretagoghi. Sebbene queste prime scoperte significative risalgano alla fine degli anni 90,  nel 2005 è stato localizzato il gene della grelina umana, scoprendo che l’mRNA della grelina è espresso per lo più nel tessuto gastrico, e a bassi livelli nell’intestino, nel pancreas, nei reni e nella placenta. 

Nell’ultimo decennio le ricerche hanno confermato che la grelina ha molteplici attività biologiche periferiche e centrali. 

Le capacità omeostatiche cellulari recentemente scoperte di questo ormone suggeriscono che salvaguarda gli organi coinvolti nel metabolismo dallo stress metabolico e dalla metainfiammazione, come ad esempio accade nell’obesità.

La sua scoperta ha gettato nuova luce su molte funzioni fisiologiche in quanto le sue azioni vanno dal suo coinvolgimento nella regolazione del sistema immunitario e cardiovascolare alla sovraregolazione del fattore di crescita insulino-simile, nonché si esplicano nel sistema gastrointestinale, con un’azione nello svuotamento gastrico e nella motilità intestinale.

Grelina e alimentazione

Il comportamento alimentare è regolato sia dall’alimentazione omeostatica, che dipende dai fabbisogni energetici, sia dall’alimentazione edonica, che è associata al sistema neuronale della ricompensa basata sul piacere. 

Le proteine biologicamente attive operano in reti inter-organo, neurali e ormonali, svolgendo ruoli vitali nel controllo delle comunicazioni tra le cellule. 

La scoperta della grelina e del suo ruolo fisiologico ha contribuito alla migliore comprensione del sistema di controllo omeostatico. Il suo aumento e la sua riduzione relativamente all’assunzione di cibo la rendono il primo ormone direttamente coinvolto nello stimolo dell’appetito e in quello della sazietà.

La sua capacità di stimolare l’assunzione di cibo in modo dose-dipendente le fa prendere il nome si ormone oressigenico  (quindi che genera appetito). Questa funzione viene svolta secondo due modalità:

  • avviando un’alimentazione omeostatica guidata dal fabbisogno metabolico; 
  • agendo centralmente e influenzando la modulazione della ricompensa, la memoria e il comportamento alimentare motivato.

Questa azione oressigenica si esplica attraverso le interazioni con i recettori specifici ipotalamici.

Sebbene sia stato chiaramente dimostrato che la grelina esogena influenza l’assunzione di cibo e l’adiposità, il fabbisogno di grelina endogena per l’alimentazione rimane indeterminato. 

La riduzione di grelina non influenza l’assunzione di cibo anche se i suoi livelli circolanti aumentano prima di un pasto e diminuiscono dopo.

Grelina e obesità

La regolazione dell’omeostasi energetica del corpo umano e del suo peso corporeo si basa su un delicato equilibrio tra l’assunzione e il dispendio di energia, che si ottiene grazie a controlli neurali e ormonali distribuiti nell’asse intestino-cervello. 

L’obesità compromette questo equilibrio attraverso complessi meccanismi, comprese le interazioni tra predisposizione genetica e fattori ambientali. Tra i vari fattori vi è anche l’alterazione delle funzioni della grelina, verso la quale si genera una resistenza.

Il ruolo della grelina nella fisiopatologia dell’obesità è però ancora oggetto di studio. Una spiegazione ed una comprensione ben definite del meccanismo dell’appetito dovuto all’aumento del livello di grelina potrebbero essere rivoluzionarie e creare nuovi modi per la gestione e il trattamento dell’obesità stessa ma anche dei disturbi del comportamento alimentare. 

Sulla base di questo scenario, in futuro sarà possibile individuare altri meccanismi alla base dell’obesità e di altri disturbi alimentari, e non si esclude una disfunzione del gene che codifica per la grelina.

Ridurre i livelli di grelina è possibile?

Il nostro corpo ha bisogno della grelina perché, oltre a regolare l’assunzione di cibo che è alla base di tutte le nostre funzioni vitali, è coinvolta in processi quali salute cardiaca, metabolismo osseo e mantenimento muscolare.

Per mantenere normali i livelli di grelina nell’organismo gli accorgimenti sono diversi: il primo e più importante è mangiare in modo sano ed equilibrato, senza tralasciare nessuna componente alimentare. Il cibo è fondamentale per l’apporto energetico e lo svolgimento regolare di tutte le funzioni del nostro organismo.

Cibi ricchi di nutrienti (verdure, cereali integrali a basso indice glicemico, proteine magre e grassi buoni) aiutano a limitare la secrezione di grelina. 

Fondamentale per l’equilibrio ormonale è il riposare bene e dormire a sufficienza. Perdere ore di sonno infatti fa aumentare i livelli di grelina e diminuire quelli di leptina, un altro ormone legato alla fame. 

Anche lo stress influisce sull’aumento di grelina nel sangue, e per tale motivo si consiglia di limitarlo per quanto possibile, facendo ad esempio attività fisica, meditazione e pratiche rilassanti e/o dinamiche. 

Applicazioni terapeutiche

Il potenziale della grelina come agente terapeutico per il trattamento di varie condizioni fisiopatologiche può essere attribuito alle sue diverse capacità, tra le quali:

  • promozione della secrezione di GH;
  • stimolazione dell’attività anabolica;
  • soppressione degli effetti dell’infiammazione;
  • regolazione del sistema nervoso autonomo.

Ne consegue che bloccare o neutralizzare l’azione della grelina sembrerebbe un approccio ragionevole per affrontare stati di obesità cronica; invece, la somministrazione di un suo analogo sintetico potrebbe risultare utile per stimolare l’appetito in presenza di disturbi alimentari come l’anoressia.

Essendo però la grelina solo una delle tante sostanze implicate nell’intrecciata rete di mediatori chimici e nervosi che presiede al controllo dell’appetito, insieme a leptina, insulina, colecistochinina, urocortina ed endocannabinoidi, ad oggi un suo utilizzo pratico ancora non è possibile.

 

Fonti

“Ghrelin and Obesity: Identifying Gaps and Dispelling Myths. A Reappraisal” – Marinos C. Makris, Andreas Alexandrou, Efstathios G. Papatsoutsos, George Malietzis, Diamantis I. Tsilimigras, Alfredo D. Guerron, Demetrios Moris – General Hospital of Athens, Greece –  Alpha Institute of Biomedical Sciences, Marousi, Athens, Greece – First Department of Surgery, Laikon General Hospital, Athens, Greece – Department of General Surgery, St Marien Hospital, Buer, Germany – Department of Colorectal Surgery, St. Mark’s Hospital, London, U.K. – Division of Metabolic and Weight Loss Surgery, Department of Surgery, Duke University, Durham, NC, U.S.A.

“The Homeostatic Force of Ghrelin” – Shigehisa Yanagi, Takahiro Sato, Kenji Kangawa, Masamitsu Nakazato –  University of Miyazaki Japan, Kurume University Japan, National Cerebral and Cardiovascular Center Research Institute Osaka Japan.

“Ghrelin: much more than a hunger hormone” – Geetali Pradhan, Susan L. Samson, Yuxiang Sun – Department of Medicine cHuffington Center on Aging, Department of Molecular and Cellular Biology, Baylor College of Medicine, Houston, Texas, USA.

“Ghrelin regulation of glucose metabolism” – Anne-Laure Poher, Matthias H. Tschöp, Timo D. Müller – Institute for Diabetes and Obesity, Helmholtz Diabetes Center (HDC), Helmholtz Zentrum München and German National Diabetes Center (DZD), Neuherberg, Germany.

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